Post
  | Home |
Database |
Cerca nel sito |
Novità |
Mappa del sito |
Bibliografia |
Scrivici |Navi mercantili in Mediterraneo
- I relitti in fondo al mare -
Il volume "Navi Mercantili Perdute – III" relativo alla Seconda Guerra Mondiale, edito dall’Ufficio Storico della Marina Militare, ci elenca con apparente freddezza 3224 navi con l’essenza della loro storia, senza riferimenti agli equipaggi e alle vittime (già così è un lavoro monumentale). Leggendo fra le righe, un esame più attento ci porta nel vivo di quelle vicende. Ecco i sommergibili "killer" britannici, dalle cui fonti sono stati certamente ripresi tanti dati, apparire più volte pagina dopo pagina, silurando la motonave carica di alpini o spezzando a cannonate il povero veliero. Con le precise coordinate degli affondamenti si può andare sulle carte nautiche dettagliate del Mediterraneo. Fra Sicilia e Africa, su quella piattaforma che le unisce, profonda solo cento o duecento metri, vediamo gli inconfondibili segni di relitti. Tanti, ben distanziati, ovunque. Oltre le scarpate orientali della Sicilia, lo Ionio profondo con i quattromila metri che inghiottirono anche il Trento, non mostra niente. Ma sottocosta, vicino ai promontori o passaggi dove si attendevano le prede, ci sono altri simboli, laddove reti a strascico si impigliano e subacquei esplorano il proprio tratto di mare. Col progredire della tecnica si potrà certo guardare meglio anche negli abissi più profondi. Come saprete, dove non arriva la luce organismi e vegetazione non si sviluppano e i relitti si conservano bene. Fantasie o monumenti per i posteri.
145