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Scrivici |La bandiera
- L'evoluzione del tricolore italiano -
La bandiera Italiana e della Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. Non essendo stato possibile riprendere le esatte proporzioni dalle bandiere navali (sventolano sempre nelle fotografie), si è adottata l'immagine della bandiera terrestre di Addis Abeba, fotografata nel 1941.
Quanto esposto non pretende di rappresentare la storia ufficiale, ma solo
il punto di vista degli autori. E' soggettivo e può
contenere errori o imprecisioni, per cui si suggerisce di non usarlo per
ricerche e di rivolgersi a testi storici più qualificati.
Alcuni sono indicati in Bibliografia.
Disegni a tempera dell'autore.
La bandiera tricolore con lo stemma sabaudo
La bandiera tricolore (verde, bianco e rosso) venne adottata da Re Carlo Alberto per il Regno di Sardegna il 23 marzo 1848, all’inizio della Prima Guerra d’Indipendenza. Riportava nella fascia centrale bianca lo stemma dei Savoia sormontato dalla corona. Subito dopo, il 15 aprile, la stessa bandiera venne adottata anche per la Marina.
Con l’Unità d’Italia, aggregata attorno al nucleo del Regno di Sardegna, la stessa bandiera fu adottata da tutte le navi italiane (1861). La bandiera tricolore con lo stemma sabaudo e la corona, accompagnò tutte le Forze Armate, incluse le navi e i sommergibili, durante il secondo conflitto mondiale.
Apriamo ora una parentesi per raccontare come nacque l'attuale stemma della Marina Militare. Prima dell’inizio delle ostilità, il 30 dicembre del 1939, l’Ammiraglio Domenico Cavagnari aveva chiesto alla Consulta Araldica del Regno d’Italia uno stemma per la Regia Marina, che meglio ne rappresentasse le tradizioni marinare. Il 25 Aprile 1941, Re Vittorio Emanuele III decretava l’adozione di un nuovo stemma per la Regia Marina, che univa le bandiere delle quattro Repubbliche Marinare (Venezia, Genova, Pisa e Amalfi). Al centro doveva avere lo scudo sabaudo, fiancheggiato da fasci. In realtà vi erano alcune differenze rispetto alla tradizione storica, forse motivate da interpretazioni libere e da esigenze grafiche. Ad esempio, il Leone di Venezia aveva la spada e il libro chiuso sotto la zampa, con un atteggiamento diverso dalle sculture più diffuse, seguendo la leggenda che quella fosse la posizione in periodo di guerra. Il nuovo stemma avrebbe dovuto essere in bronzo e sostituire sulla prora delle navi la stella a 5 punte. Stella che si vede molto bene nelle foto del Regio Incrociatore Trento. Ma questo cambiamento non avvenne perché la guerra aveva ben altre priorità.
La bandiera della Repubblica Italiana
Le bandiere Italiane attuali
Nel dopoguerra l’Italia scelse la Repubblica ed abbandonò la Monarchia Sabauda (1946), per cui il relativo stemma e la corona furono tolti dal tricolore nazionale.
Questo cambiamento creava però dei problemi in mare, dove la bandiera deve essere un elemento distintivo senza ambiguità. Il tricolore senza stemmi non andava bene in quanto era simile a quello del Messico, che l’aveva adottato anche per la sua Marina.
Bandiera attuale della marina italiana
La bandiera della Marina Militare Italiana
Alla ricerca di una bandiera diversa, nel 1947 si riprese lo stemma delle Repubbliche Marinare del 1941 (ovviamente senza fasci e scudo sabaudo). Lo stemma venne applicato sul nudo tricolore ottenendo la bandiera della Marina Militare Italiana, ancor oggi utilizzata su tutte le navi italiane, con alcune differenze sulle navi mercantili e sulle imbarcazioni da diporto (assenza della corona con rostri e torri, e posizione meno aggressiva del Leone di San Marco, senza la spada e col libro aperto). In tempi recenti lo Stato Maggiore della Marina, pur riconoscendo le alterazioni storiche delle bandiere originali delle Repubbliche Marinare, ha ritenuto di non poter rivoluzionare uno stemma ormai conosciuto da tutti.
Stemma delle Repubbliche marinare
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